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domenica 3 ottobre 2010

PARAFRASI DI AL SIGNOR DI MONTEGOLFIER

PARAFRASI DI AL SIGNOR DI MONTEGOLFIER

Quando Giason (il capo degli Argonauti) dal monte della Tessaglie spinse nel mare le navi e per prima cosa andò a governare le onde del mare;

la Grecia vide il giovane Orfeo salire coraggiosamente sull’alta nave insieme con i più grandi eroi greci.

Stenda le dita d’avorio candide donatagli dalla madre Calliope;e al suo suono il fischi del vento si calma.

Piene di meraviglia accorsero le Nereidi (ninfe marine) Nettuno lascià cadere le briglie

Dei suoi cavalli con le ali ai piedi e verdi. Intanto Orfeo cantava la gloria della nave Argo e si sentiva il canto diffondersi fra gli Argonauti.

O della Senna ascoltami Montgolfieril tuo viaggio nell’aria ha suerato la straordinaria impresa dehli Argonauti. Sfidare il mare tempestoso è forse impresa tanto grande quanto conquistare il dominio inviolato dei fulmini,cioè il cielo.

Il destino favorevole non ha dato la poesia di un nouvo Orfeo dal momento che ci ha dato Montgolfier.

Il francese Montgolfier (di Gallia il figlio) fu più grande del valoroso Giasone (figlio di Esone). Applaudi Europa attonita dalla nave che vola.

Non mai natura attenta a far rispettare le sue leggi. Arte meravigliosa (chimica) per la quale si innalza di Sthallio e Black la fama muoia l’incredulo che ti chiama follia!

Tu,chimica,fai penetrare il tuo sguardo acuto, di nascondersi tentano di resistere all’indagine.

Dall’ignoranza difficile da diradare ponesti fine alle aspre e interminabili ipotesi scientifiche

La sapienza più fulgida della tua apparenza.

L’idrogeno il terribile gas infiammabile che dentro il profondo è causa di terremoti queto sembra innocuo. in realtà crea anche il ferro con cui si costruiscono le armi.

Per opera dell’idrogeno la materia,dimentica del proprio peso e sale in alto.

Risuonano delle voci di quelli che salgono in pallone le vie celesti mai prima percorse dall’uomo.

I piedi irrequieti desiderano seguire lo sguardo fisso in alto.

Pace e silenzio o turbini:varcano le tempeste dl cielo.

Il vento freddo del Nord il cielo sereno e libero cede a Roberto che vola.

Non era la sposa di Borea costa lacrime e rimorsi una moglie.

Teseo cercò di violare il letto nuziale di Plutone dio dei morti.

Roberto che è riuscito a volare è lontano nella distesa celestelieve è lo zaffiro che l’occhio riesce a vedere.

Da quell’altezza fuggendo allo sguardo la terra sembra sprofondare oscura,come ombre appaiono città foreste e fiumi.

L’orribile visione della terra dall’alto ma l’anima di Roberto è chiusa al terrore della via.

E gia l’audace esempio conquista dal centro dell’universo ascendono dal cielo alla conquista.

Uomo fa uso della scienza che è il nuovo potere.

Con l’invenzione del parafulmine vinte caddero a te e si prostarono davanti ai tuoi piedi.

La scoperta della gravitazione universale guidata dal suo pensiero audace misurò il movimento e le orbite dei pianeti,il cielo e l’infinità dello spazio. Le più lontane stelle svelarono la loro natura e avvicinarono (grazie al telescopio) non violate dall’occhio umano.

Scomporre la luce la terra il fuoco e il mare che l’uomo riesce a domare oggi quando le nuvole calano .

Sprezzare la freccia della morte e bere con Giove il nettare della vita (che rende l’uomo immortale).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bello

Qual'è il vostro broswer?