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giovedì 11 novembre 2010

Storia accordi di Schengen

Con gli accordi di Schengen si fa riferimento a un trattato che coinvolge sia alcuni Stati membri dell'Unione europea sia stati terzi. Gli accordi, inizialmente nati al di fuori della normativa UE, ne divennero parte con il Trattato di Amsterdam, e vennero integrati nel Trattato sull'Unione europea (meglio noto come Trattato di Maastricht). Gli stati membri che non fanno parte dell'"area Schengen" (nome con cui i paesi membri del trattato in questione indicano l'insieme dei territori su cui il trattato stesso è applicato) sono il Regno Unito e l'Irlanda, in base a una clausola di opt-out. Gli stati terzi che partecipano a Schengen sono Islanda, Norvegia e Svizzera: un totale di 28 stati europei aderisce quindi allo Spazio Schengen. Fra questi, tre (Cipro, Romania e Bulgaria) non hanno ancora attuato nella pratica tutti gli accorgimenti tecnici necessari per aderire all'area Schengen, e pertanto, in via provvisoria, mantengono tuttora i controlli alla frontiera. Si può definire Schengen come una cooperazione rafforzata all'interno dell'Unione europea. L'accordo fu firmato a Schengen il 14 giugno 1985 fra il Belgio, la Francia, la Germania, il Lussemburgo e i Paesi Bassi con il quale si intendeva eliminare progressivamente i controlli alle frontiere comuni e introdurre un regime di libera circolazione per i cittadini degli Stati firmatari, degli altri Stati membri della Comunità o di paesi terzi. La convenzione di Schengen completa l'accordo e definisce le condizioni di applicazione e le garanzie inerenti all'attuazione della libera circolazione, firmata il 19 giugno 1990 dagli stessi cinque Stati membri e successivamente entrata in vigore solo nel 1995. Sia l'accordo e sia la convenzione di Schengen con tutte le regole adottate sulla base dei due testi e gli accordi connessi formano "l'acquis di Schengen". Dal 1999, l'acquis di Schengen è integrato nel quadro istituzionale e giuridico dell'Unione europea in virtù di un protocollo allegato al trattato di Amsterdam. Gli accordi di Schengen sono stati estesi nel tempo agli altri Stati membri: l'Italia ha firmato gli accordi nel 1990, la Spagna e il Portogallo nel 1991, la Grecia nel 1992, l'Austria nel 1995 e la Finlandia, la Svezia e la Danimarca (attraverso un adattamento dello statuto particolare) nel 1996. L'Irlanda e il Regno Unito partecipano, dal canto loro, solo parzialmente all'acquis di Schengen, in quanto sono stati mantenuti i controlli alle loro frontiere. Per quanto riguarda l'eliminazione dei controlli alle frontiere degli Stati dell'Ue che hanno aderito all'acquis di Schengen devono attendere la decisione del Consiglio dell'Unione europea. Anche due paesi terzi, l'Islanda e la Norvegia, fanno parte dello spazio di Schengen dal 1996. La loro partecipazione al processo decisionale è tuttavia limitata. La Svizzera ha peraltro avviato un processo di partecipazione all'acquis di Schengen.

Gli accordi vennero firmati il 14 giugno 1985 a Schengen, cittadina del Lussemburgo, inizialmente da solo cinque Stati membri della allora CEE, vista l'impossibilità di raggiungere un accordo sulla libera circolazione delle persone in sede CEE: Belgio,Francia, Lussemburgo, Germania e Paesi Bassi. Dopo il primo accordo tra i cinque paesi fondatori, è stata elaborata una convenzione, firmata il 19 giugno 1990 ed entrata in vigore nel 1995.

Successivamente vi aderirono altri stati dell'Unione europea: l'Italia (il 27 novembre 1990), ilPortogallo e la Spagna (entrambi il 25 giugno 1992), la Grecia (il 6 novembre 1992), l'Austria (il 28 aprile 1995). Dal 19 dicembre 1996 i contenuti degli accordi vengono applicati anche a due Stati (Norvegia e Islanda) non facente parte dell'Unione europea, in quanto questi facevano parte dell'Unione nordica che prevedeva norme simili per i paesi scandinavi, tre dei quali facevano ormai parte dell'Unione europea. Con l'approvazione del referendumdel 5 giugno 2005, anche la Svizzera, che non fa parte dell'Unione europea, entra a far parte dell'area Schengen (il 12 dicembre 2008).

I nuovi paesi membri UE dal 2004 e dal 2007 sono obbligati ad entrare nello spazio Schengen, ma per due di essi l'accordo non è ancora entrato in vigore: gli altri paesi UE hanno ottenuto un periodo transitorio prima di avviare la libera circolazione delle persone, inoltre i nuovi paesi membri devono dotarsi di tutte le infrastrutture adeguate ad implementare il sistema di informazione Schengen.

Il Regno Unito e la Repubblica d'Irlanda non hanno aderito al Trattato di Schengen per svariati motivi:

  • hanno leggi di immigrazione (in particolare il Regno Unito) differenti e molto più permissive rispetto al resto d'Europa;
  • gli organismi di controllo passaporti non sono forze di polizia (sono personale civile con poteri limitati), le frontiere esterne Schengen devono essere gestite da polizia o polizia militare;
  • i due paesi applicano già il Common Travel Area che rimuove le frontiere tra di loro. Se uno di loro volesse aderire al Trattato di Schengen dovrebbero rinegoziare tale accordo;
  • la sovranità sulle isole normanne e l'isola di Man (non fanno parte del Regno Unito, ma sono una dipendenza della Corona britannica. Il libero mercato è solo con il Regno Unito);
  • entrambi i Parlamenti hanno avuto una certa ostilità sul funzionamento di Schengen.
Un tipico cartello Schengen alla frontiera tra Germania e Austria che non prevede posti di controllo.

Quattro microstati (Andorra, San Marino, Principato di Monaco e il Vaticano) non hanno firmato il trattato, ma aderiscono indirettamente all'accordo in quanto non hanno barriere doganali con Francia (Monaco e Andorra, per la parte confinante), Spagna (Andorra, per la parte confinante) e Italia (San Marino e Vaticano, limitatamente all'uscita dallo Stato Pontificio: l'ingresso è controllato). Però il Vaticano ha espresso il desiderio di firmare il trattato ed entrare così nell'accordo ufficialmente. Con l'entrata in vigore del trattato in Svizzera, anche il Liechtenstein si trova nella stessa situazione.

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