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mercoledì 15 settembre 2010

I DATABASE DISTRIBUITI




Si tratta di basi di dati con informazioni costituenti una sola struttura logica ma fisicamente memorizzate su diversi elaboratori autonomi e connessi attraverso una rete. La localizzazione dei dati è trasparente alle applicazioni degli utenti. Le informazioni sono disponibili per essere utilizzate da applicazioni e utenti diversi nella rete di calcolatori, indipendentemente dal luogo geografico dove i dati sono memorizzati.
I database distribuiti sono nati per risolvere esigenze di enti, organizzazioni o aziende fortemente decentrate con la necessità di manipolare grosse quantità di dati.
Gli aspetti umani, organizzativi ed economici dell’ente e degli utilizzatori dei dati traggono molto vantaggio da un’organizzazione di questo tipo; purtroppo, esistono anche alcuni problemi (di natura tecnica):
§ Decentralizzazione del controllo
§ Problemi di comunicazione
§ Complessità del software di gestione della base di dati (DDBMS).
I database distribuiti si basano sul concetto di Client/Server.
In funzione del tempo entro cui deve avvenire la risposta rispetto alla richiesta di un utente i sistemi informativi distribuiti possono classificarsi in:
§ OLTP (Elaborazioni di Transazioni On Line) – nei quali le operazioni devono essere svolte nel minor tempo possibile. Esempi: attraverso Internet, le operazioni di acquisto, le transazioni bancarie, le operazioni in borsa, le prenotazioni per treni e aerei.
§ OLBP (Elaborazioni Batch On Line) – nei quali i dati delle operazioni, raccolti e memorizzati precedentemente, sono periodicamente elaborati per aggiornare i dati nei file del database. Esempio: le buste paghe mensili dei dipendenti di un’azienda a livello nazionale.
Tutto il database anziché essere memorizzato su un unico elaboratore, viene memorizzato su diversi elaboratori, detti server di database (della rete). I sistemi distribuiti utilizzano
§ un opportuno modello di dati.
§ tecniche di interrogazione distribuita.

MODELLO DEI DATI
Rispetto al caso centralizzato, gli schemi del database sono resi più complicati dalla necessità di distribuire fisicamente i dati su più computer. Per questo motivo le tabelle sono frammentate: le tabelle cioè vengono suddivise in più righe e/o colonne ed ciascuna parte è memorizzata su server differenti.

Nei sistemi distribuiti, tra le cause che possono contribuire a rendere poco affidabili le informazioni vi sono i guasti HW/SW nei server di database e gli errori nella rete di telecomunicazioni: se per una di queste cause un server non è disponibile, allora viene a mancare una parte di database Si devono, quindi, realizzare meccanismi per evitare la perdita dei dati; un modo è quello di creare tabelle duplicate nel server di dati. I dati pertanto vengono completamente o parzialmente duplicati in più server che automaticamente ed autonomamente si aggiornano l’un l’altro.
Come si costruisce il modello di database distribuito.
1. Progetto dello schema relazionale completo, come se la base fosse centralizzata;
2. Frammentazione delle tabelle del database e/o duplicazione dei dati;
La frammentazione può essere verticale o orizzontale. Nel primo caso le tabelle sono divise in colonne (la chiave primaria è sempre presente) e memorizzate in server differenti; nel secondo caso, le tabelle sono divise per righe.
3. Assegnazione delle tabelle frammentate e/o duplicate ai diversi server;
4. Creazione delle viste logiche per i diversi utenti del sistema.

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